La Principessa, il castello, il cavaliere, il cavallo e il - TopicsExpress



          

La Principessa, il castello, il cavaliere, il cavallo e il drago C’era una Principessa che abitava da sola in un castello. E un castello che credeva di vivere da solo, invece era abitato dalla principessa. E un cavaliere errante. E un cavallo. E un drago. E un campo di fiori trepidanti che aspettava il vento. E fra la Principessa e il cavaliere, fu amore. Lui le regalò un paio di scarpette rosse. “Non le voglio!” disse lei, gelosa “Regalale a quella della fiaba, Karen, se ti piace tanto”. Allora lui le regalò un mantello col cappuccetto rosso. ” Non lo voglio! Dallo a quell’altra, se ti piace tanto quella fiaba lì!“. Gelosa. Allora lui le regalò venti materassi e venti cuscini. “Non li voglio!” disse lei furibonda. Gelosa.“ Regalali a quella del pisello, se ti piace tanto!”. “Ma insomma…!” sbottò il cavaliere “ Che cosa vuoi di regalo?”. “Voglio che la smetti di andare errando dietro al drago!” disse lei. Anche il drago approvò: “Ha ragione, smettila di rompermi i coglioni!”. Il cavaliere si strinse nelle spalle “Se è questo che vuoi…” e smise di errare. Legò il cavallo al cespuglio di rosmarino e mise elmo, scudo e spada nello sgabuzzino degli attrezzi. All’inizio andò tutto bene. Fu un sogno. Sempre insieme. Felici. E quando non era con lei, il cavaliere attizzava il fuoco nel camino e potava le piante nel giardino. Il castello che non si era accorto di niente, continuava a credere di vivere da solo. E ogni mattina la rosa diceva “oh” e la viola diceva “uh”, la gardenia diceva “ ah” e la margherita diceva “ih”. Ma le lancette giravano. La principessa un giorno si accorse che il cavaliere errante aveva perso tutta la sua attrattiva. Si era ammosciato. Era diventato abitudinario. Noioso. Anche per il cavaliere, la principessa aveva perso l’attrattiva. Sesso ripetitivo. Routine. E poi lo ignorava. Però la rosa diceva sempre “oh”, la viola “uh”, la gardenia “ah” la margherita “ih” e tutto scorreva, anche se a cena al posto delle lasagne adesso c’era sempre la minestrina. Un giorno il cavaliere prese coraggio e chiese alla principessa cos’è che non andava. “ Non dovevi smettere di errare” rispose lei imbronciata. “Non dovevi fare quello che ti avevo chiesto”. Fu sincera. Il cavaliere capì. Oppure no. Riprese dallo sgabuzzino il mantello, mangiato dalle tarme, indispettite perché non avevano ancora finito di mangiarlo tutto e la spada mangiata dalla ruggine. Anche la ruggine s’indispettì, ma meno. Il cavallo, scosse la testa. “Vai tu, io resto qui.”. Non disse: “Coglione!”, perché i cavalli sono educati. Ma al cavaliere era passata la voglia di errare. Si sdraiò nel prato, tra i fiori trepidanti che aspettavano il vento, ad aspettare il vento anche lui. Ogni tanto il drago, mosso a compassione, gli portava del vino e qualcosa da mangiare. Il castello, sempre convinto di vivere da solo, e sentendo un po’ di solitudine, mise un cartello fuori dalla porta: “Castello con grossa torre, cerca castella…scopo amicizia!”. La principessa conobbe un altro cavaliere che non errava. S’innamorò. Aveva voglia di innamorarsi ancora. Si cerca quello che si ha dentro. Chi non ha niente dentro non cerca. Solo una volta il cavaliere, disteso tra i fiori, disse: “Eh…però… è strana la vita!”. Ma lo disse alla luna. E la luna si girò. # S (Cavezzalli)
Posted on: Tue, 15 Oct 2013 07:44:22 +0000

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