La nuova vita «borghese» di Tyson Iron Mike salvato - TopicsExpress



          

La nuova vita «borghese» di Tyson Iron Mike salvato dall’ultima moglie Un film in arrivo, il passato alle spalle: «Non merito Kiki» Una casa nei sobborghi di Las Vegas. Jamie Foxx si prepara a interpretare l’ex re dei pesi massimi di Gaia Piccardi 3 PUGILATO shadow DALLA NOSTRA INVIATA LAS VEGAS Dalle mille luci della Strip - dove maghi, attricette e buffet all you can eat intrattengono una media di 40 milioni di turisti all’anno - sono solo undici chilometri. Seven Hills, sobborgo di Las Vegas, è la comunità residenziale per piccolo borghesi dove non ti aspetteresti mai di trovarlo. Cactus, casette di stucco bianco, serpenti a sonagli e lui, Mike Tyson. Domata dalla terza moglie, Lakiha «Kiki» Spicer, l’ex bestia si è rifugiata qui, dove Jamie Foxx, già nel cast di «Ali» (era Drew «Bundini» Brown, l’uomo che saliva sul ring con Cassius Clay), verrà a studiarne umori, espressioni e linguaggio del corpo in vista del biopic che gli studios di Hollywood hanno messo in cantiere per il 2016, quando Michael Gerard Tyson compirà 50 anni (30 giugno, cancro). Pochi avrebbero scommesso che ci sarebbe arrivato, a quell’età, rimesso nei binari di un’esistenza dignitosa dalla donna che incontrò dopo gli scontri frontali con Robin Givens e Monica Turner, quando il più giovane campione dei massimi della storia (20 anni, 4 mesi, 22 giorni: 22 novembre 1986, Trevor Berbick k.o. alla seconda ripresa) era già stato inghiottito da un nero obeso e alla deriva, ormai assuefatto a qualsiasi sostanza solida, liquida o gassata potesse dare dipendenza, come è ben raccontato in «True», 633 pagine di violentissima, volgare, urticante e bellissima biografia da cui Terence Winter, sceneggiatore di Martin Scorsese, attingerà a piene mani per il progetto ancora senza un titolo. La villetta di stucco bianco di Mike e Kiki, acquistata in saldo nell’anno della grande crisi immobiliare Usa (1,7 milioni di dollari contro una valutazione iniziale di 3 milioni) dal giocatore Nba Jalen Rose, è uguale a tutte le altre del circondario eccetto per un dettaglio che la rende riconoscibile anche da lontano: la colombaia sul tetto del garage, il legame inscindibile con il passato remoto di un bambino cresciuto a calci e pugni in faccia nel quartiere più povero e manesco di Brooklyn, Brownsville, a testimonianza del fatto che tu puoi uscire dal ghetto ma il ghetto non uscirà mai da dentro di te. Niente a che vedere con il villone kitsch con i rubinetti d’oro, la cocaina per gli ospiti e la tigre libera di circolare intorno alla piscina che ispirò il cameo di Tyson in «Notte da leoni», il blockbuster in tre puntate che l’ha riposizionato sulle mappe dello star system dopo l’arresto per stupro, il fiero pasto sul ring con l’orecchio di Holyfield, la bancarotta e il ritiro definitivo, trent’anni di pregiudizio senza alcun orgoglio prima che dall’affollatissima vita orizzontale di Tyson uscisse vincente, a sorpresa, Kiki, figliastra dell’imam della moschea di Philadelphia, sposata undici giorni dopo la tragica morte della piccola Exodus, oggi madre di Milan e Morocco, i figli biologici di Mike numero sei e sette. «Non so quando ho cominciato ad amarlo, non so perché lo amo e per quanto andrò avanti a farlo, ma lo amo» ha detto Kiki al New York Times nell’unica intervista rilasciata dalla donna che salvò Mike Tyson da se stesso, accettando di andare a convivere nella periferia di Las Vegas con un mostro redento e tutti i suoi fantasmi. «In vita sua, Mike è andato a letto con qualsiasi essere di sesso femminile che respirasse. Oggi accanto a sé vuole solo una persona che sia buona con lui». Scomparsa Camille D’Amato, moglie ucraina del mentore Cus, è Lakiha il grande amore di Tyson. «Ho sprecato tutto. Non ho fatto altro che tirare pugni, scopare e far figli. Se da piccolo ti insegnano che non sei degno di essere amato, quella convinzione ti resta dentro per sempre. Non merito mia moglie ma vorrei morire insieme a lei» scrive Mike nel libro. E alla fine, sotto il tetto di piccioni, a 11 km di cactus dalla vita, vissero (in)felici e contenti. Gaia Piccardi © RIPRODUZIONE RISERVATA
Posted on: Mon, 04 Aug 2014 09:18:53 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015