Manifestare contro le trivellazioni nelle acque del Mare Jonio prospicienti il Golfo di Corigliano, mi sembra doveroso e importante assieme: un vero successo le ventimila persone che hanno partecipato alla catena umana sulla spiaggia di Schiavonea. Corigliano, quindi, ancora una volta in prima fila contro il pericolo che la vocazione turistica della nostra area venga snaturata con scelte produttive che potrebbero metterne in pericolo il suo equilibrio ambientale. Dopo il no al rigassificatore, il no alla riconversione a carbone della centrale ENEL, ecco il no secco della popolazione coriglianese al petrolio. Ora, però, la politica deve fare una seria riflessione sul futuro del nostro territorio. Sembra, infatti, una contraddizione dire sì, come accaduto lo scorso mese al traffico di 4.000 tonnellate di cippato di legno, che dovrebbero attraccare al nostro porto, per permettere, poi, ai TIR di trasportare il cippato verso Crotone. Sì, dunque, al rispetto della vocazione turistica del nostro territorio, ma assieme ad una serie di politiche opportune e di necessari interventi strutturali e immateriali, al fine di dotare Corigliano degli strumenti idonei a supportare gli imprenditori ad accogliere i turisti nel miglior modo possibile e a promuovere in modo corretto e credibile i nostri punti di forza turistico - culturali ed ambientali.
Posted on: Sun, 25 Aug 2013 22:45:35 +0000
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