Poco tempo dopo la band virò decisamente direzione, approdando a - TopicsExpress



          

Poco tempo dopo la band virò decisamente direzione, approdando a una forma di hard rock molto pesante: fu uno dei primi esempi di heavy metal insieme ai primi lavori dei Black Sabbath e dei Led Zeppelin. A innescare il cambiamento, come riconoscono i membri della band, fu proprio lavvento sulla scena musicale di fine anni sessanta della formazione britannica dei Led Zeppelin. Lascolto dei primi due dischi pubblicati dai colleghi rappresentò per Lord e compagni una sorta di illuminazione: « Da quel momento decidemmo che quella era la musica che volevamo suonare anche noi. » (Ritchie Blackmore[11]) Invece di includere un nuovo chitarrista nel gruppo, Jon Lord (musicista di formazione classica, diplomato al conservatorio) ebbe unintuizione geniale: collegò lHammond a un amplificatore per chitarra elettrica Marshall 1959 SLP.[12] Il suono risultò unalternativa a quello che avrebbe potuto fornire una chitarra elettrica e caratterizzò il sound tipico dei Deep Purple. In unintervista Lord rivelò: Amplificai il mio organo invece che col Leslie col Marshall di Ritchie ed è così che svegliai la bestia; solo due anni dopo riuscii a domarla al massimo delle sue potenzialità. Fu da questo momento in poi che i Deep Purple crearono un sound che avrebbe influito in modo considerevole sul rock e in particolare sullheavy metal. Deep Purple in Rock, uscito nel 1970, ebbe un grande successo e viene considerato da molti il loro capolavoro, oltre ad una pietra miliare del rock, perché gettò le basi per il genere che avrebbe dominato nel decennio successivo, ovvero lheavy metal. È un disco di grande energia e ricco di splendide canzoni, dal suono volutamente un po grezzo e ruvido, ma curato con notevole gusto. In questo periodo il gruppo dovette anche affrontare vari tour mondiali che li avrebbero consacrati ai vertici della scena rock, durante i quali furono contemporaneamente impegnati nella preparazione dellalbum successivo. Fireball, pubblicato nel 1971, fu diverso dalle aspettative del pubblico. Vi si trovano i consueti brani hard (la title-track o No one came), ma in esso compaiono anche alcuni pezzi dalle intenzioni vagamente psichedeliche (Mule e Fools, con un organo à la Manzarek), esperimenti blues rock (No No No e Demons Eye) e divagazioni country (Anyones Daughter). Vendette meno del precedente, ma in realtà contiene molte tracce buone e viene attualmente considerato uno dei loro migliori. Lalbum che li consacrò fu Machine Head, del 1972. È il sesto album in studio Deep Purple, pubblicato nel 1972. Viene considerato uno degli album più influenti e importanti della storia della musica hard rock. I brani nella versione originale sono sette (otto nella versione del 25º anniversario), tra cui le canzoni di maggior notorietà Hihghway Star, Smoke on the Water, Lazy e Space Truckin. Smoke on the Water, che è una delle più note della loro carriera e di tutto il rock, parla di un incendio al Casinò di Montreux che distrusse lintera strumentazione di Frank Zappa e dei The Mothers of Invention. Lalbum fu registrato nel camion-studio dei Rolling Stones e allinterno di un albergo di Montreux con lintento di ottenere un nuovo sound. A seguito della tournée in Giappone, uscì il live Made in Japan (1972): considerato il migliore live di sempre, è una pietra miliare della storia del rock. In questo periodo il successo travolge il gruppo e fa lievitare le pressioni e le tensioni al suo interno: in quel clima nasce lalbum Who Do We Think We Are (1973), scritto parzialmente anche in Italia. Disco solitamente considerato minore, ma comunque molto buono e che rappresenta un ulteriore sviluppo nella ricetta musicale dei Deep Purple (Woman from Tokio e Smooth dancer i brani più noti). Dopo questo album insorsero forti tensioni nellorganico. Gillan, sia per questioni di stress che per contrasti personali con Blackmore, decise di andarsene per fondare poi una band a suo nome, i Gillan (nota in un primo periodo anche come Ian Gillan Band). Glover, invece, fu cacciato dalla band e intraprese anche lui la carriera solista. La scelta del nuovo bassista ricadde allora su Glenn Hughes (fino ad allora bassista/cantante nei Trapeze), che avrebbe dovuto assumere il duplice ruolo di cantante e bassista, riducendo i Deep Purple a quatto elementi, ma i manager volevano a tutti i costi un quintetto e alla fine lidea venne accantonata. Le audizioni per il nuovo cantante non diedero alcun risultato finché Paice, per puro caso, capitò in un pub dove il cantante David Coverdale si stava esibendo con la sua band e, rimasto colpito dalle sue capacità vocali, gli propose di partecipare alle audizioni, nelle quali fu appunto scelto. Con questa formazione fu inciso nel 1974 un altro disco di grande successo, Burn. Lintenzione fu quella di tornare sulle orme di In Rock, con un suono più grezzo e un piglio più istintivo nellesecuzione. Effettivamente Burn è un ottimo disco, con belle canzoni arricchite da un intelligente utilizzo delle due voci (potente e calda quella di Coverdale, più fresca e acuta quella di Hughes). Tuttavia qui si interrompe la stagione di evoluzione della formula musicale dei Deep Purple, che dora in poi si limiteranno a ripetere e a sperimentare percorsi simili tracciati negli anni precedenti (fa eccezione lisolato esperimento del duetto chitarra-sinth nello strumentale A 200). Linfluenza di David Coverdale e di Glenn Hughes portò elementi funky, rhythmnblues e soul al sound del gruppo, e queste nuove sonorità sono ancora più evidenti nel successivo Stormbringer, sempre del 1974. È un album discreto ma vi si avverte una certa stanchezza compositiva: infatti i brani tipicamente hard-rock sono sotto certi punti di vista un po deludenti. Non soddisfatto di questi mutamenti, Blackmore, il giorno dopo lultima data del tour mondiale di Stormbringer a Parigi, precisamente il 7 aprile 1975, abbandonò il gruppo per fondare i Rainbow con Ronnie James Dio. Di quellultimo concerto con Blackmore fu, svariati anni dopo, pubblicato il doppio album Live In Paris 1975. Con il materiale registrato nella tournée europea di Stormbringer venne prodotto nel 1976 lalbum live Made in Europe, il cui titolo intendeva evidentemente ricalcare quello dello storico Made in Japan di quattro anni prima.
Posted on: Fri, 15 Nov 2013 17:16:50 +0000

Trending Topics



>

Recently Viewed Topics




© 2015