RASSEGNA STAMPA BRESCIAOGGI È questione di feeling. Di prendersi - TopicsExpress



          

RASSEGNA STAMPA BRESCIAOGGI È questione di feeling. Di prendersi oppure no. Forse non è colpa o merito di nessuno. Gino Corioni non legava con Alessandro Calori: c’erano stima, rispetto, anche affetto, ma non sintonia. Hanno lavorato insieme per il Brescia, potranno magari rifarlo in futuro. I risultati sono stati buoni. Ma il presidente non ha mai considerato «il suo» allenatore quello che nel 2000 aveva acquistato volentieri come perno difensivo di una squadra neo promossa in A. Con Marco Giampaolo, forse, andrà diversamente. Di sicuro l’inizio è incoraggiante. Le prime giornate ospitalettesi del nuovo che avanza, alla Saniplast come a casa Corioni, fra un’indicazione di massima e una strategia abbozzata, hanno risvegliato l’entusiasmo del «pres», convintissimo di aver trovato l’uomo giusto per trasformare in realtà la materia di cui sono fatti i suoi sogni: promozione in serie A, valorizzazione dei giovani degni. «Si sta muovendo benissimo - dice Corioni, che potrà ufficializzare l’assunzione di Giampaolo dal primo luglio, quando sarà sciolto il vincolo con il Cesena -. Ci vediamo quasi tutti i giorni, sto imparando a conoscerlo. Com’è? Se vince, è bravo... Direi che è un allenatore atipico. Con una sua personalità. Forte. Mi meraviglia che uno così sia qui, in serie B. Vuole rilanciarsi e con lui può rinascere il Brescia.Ha le sue idee, in generale». Già espresse nei primi incontri: culto del lavoro, allenamenti doppi; compattezza del gruppo, in campo e fuori; massima coesione, la squadra deve essere un corpo solo, la società un’unica voce. E sul piano tattico: possesso palla senza esagerare, accelerazioni e sovrapposizioni soprattutto sulle fasce. PRESTO PER DIRE se a Giampaolo saranno risparmiate le classiche frecciate presidenziali. Probabilmente anche a lui toccheranno le battutine che punzecchiavano, di tanto in tanto, Calori. In passato, del resto, Corioni li ha punzecchiati tutti, se si escludono Carletto Mazzone (c’era una sorta di distacco reverenziale) e Mircea Lucescu (per sintonia tecnica e umana, il più vicino di tutti alla mentalità del «pres»). Il condottiero rumeno che tanto sta vincendo allo Shakhtar Donetsk, ma in Ucraina si è portato un po’ di Brescia (un pezzo del suo cuore, con i preparatori Carlo Nicolini & Massimo Ugolini), è un modello da seguire per Giampaolo. Il nuovo tecnico biancazzurro ha frequentato a lungo a Barcellona le sedute di allenamento di Pep Guardiola (altro ex Brescia, primo tecnico da incontrare nel test inaugurale della stagione il 9 luglio, contro il Bayern Monaco). Ma, per come interpreta il ruolo di tecnico (un po’ manager, molto dedicato alla prima squadra, ma anche attento al settore giovanile, con una conduzione tecnica ad ampio raggio), può seguire le orme del maestro rumeno. «HA UNA VISIONE ampia e questo mi piace - dice Corioni -. Spero che possa diventare un professionista di grandissimo livello come Lucescu. E spero che ci sorprenda tutti. Ripeto, un allenatore è bravo se vince ». Ma per vincere, il presidente lo sa per primo, serve una rosa davvero all’altezza. Dai titolari alla panchina, che dev’essere folta. Lucescu, come e più di Mazzone, sapeva farsi comprare i giocatori. In questi giorni, negli uffici del quartier generale ospitalettese, sta prendendo corpo la lista di Giampaolo. Ma il nuovo allenatore non deve farsi troppe illusioni: «Non mi deve chiedere 10 acquisti e gliel’ho subito chiarito. Se mi avesse chiesto così tanti giocatori, non avrei abboccato com efacevo in passato: ormai sono maggiorenne... In ogni caso - promette il presidente - i rinforzi arriveranno. Centrocampisti, difensori. Un centrale importante, di esperienza: quello che serve a un portierino giovane come Cragno, quello che non a caso mi ha chiesto Giampaolo».• #latifoseriabresciana -P
Posted on: Fri, 28 Jun 2013 07:28:56 +0000

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