RETROGUARDIA OSCURA FERMA ANCORA L’APPROVAZIONE DELLE DOPPIA - TopicsExpress



          

RETROGUARDIA OSCURA FERMA ANCORA L’APPROVAZIONE DELLE DOPPIA PREFERENZA DI GENERE Proviamo a guardare alla bocciatura della doppia preferenza di genere da un’altra angolazione, cercando di pensare che nessun consigliere regionale della Sardegna avesse avuto il coraggio di chiedere il voto segreto, essendo semplicemente marito, padre, fratello di qualcuno, ma avendo a cuore oltre il proprio destino il bene comune, quello delle nuove generazioni e complessivamente il futuro della propria regione e del proprio Paese. Ed invece in un istante si è costretti a ritornare alla realtà dinanzi alla miopia di una maggioranza in Consiglio regionale che ha reso operativa una strategia totalmente autoreferenziale, che racconta la storia di un insieme di persone focalizzate solo sul proprio destino, prive di coraggio e di buon senso che rifiutando il voto segreto hanno evitato di raccontare le proprie sia pur fondate umane ragioni forse solo legate alla paura di perdere “ un posto di lavoro”. Ma chi non ha coraggio, trasparenza ed umiltà è semplicemente ostaggio delle proprie debolezze e chi non ha la forza di agire a viso scoperto non potrà mai neanche avere la lungimiranza e la competenza per andare oltre il già visto in ogni ambito dell’azione politica. Stiamo pertanto parlando di persone incapaci di scrivere pagine nuove, chiare e virtuose seguite da azioni altrettanto efficaci in tutti gli ambiti in cui dovrà trovare realizzazione un’azione di governo per una Sardegna che attende risposte concrete. Se dal 1949 ad oggi solo 37 donne su 557 (pari al 6,64% degli eletti) hanno avuto la possibilità di essere elette nel Consiglio regionale della Sardegna contro il 93,53% degli uomini è evidente che qualcosa non funziona. Ma qual’ è il problema? La ragione è che i partiti politici sono ancora nelle mani di sistemi di potere controllati prevalentemente da uomini e che quando una donna sale in uno scranno istituzionale quasi sempre è perché una parte decisiva del consenso che le permette di raggiungerlo viene da sistemi di potere preesistenti governati da uomini e consolidati nel tempo, grazie ad un consenso che quello stesso potere ha saputo generare e conservare per decenni. L’Unione Europea esprime a gran voce che la parità di genere in ogni ambito costituisce un elemento essenziale per poter garantire la promozione dello sviluppo socio economico, ma la Sardegna desidera cambiare solo e sempre nelle parole perché nei fatti continuiamo ad essere lontani anni luce da ciò che è auspicabile. In una Regione che ha abolito il listino e che ha diminuito il numero dei consiglieri, è realisticamente probabile che le donne in Consiglio regionale siano tendenzialmente destinate all’estinzione, mentre già da tempo, diversi Paesi più o meno evoluti hanno avuto autorevoli donne ai vertici istituzionali. Alle donne niente sconti così come a tutti gli uomini che ambiscono a cariche elettive di alto livello, ma per le donne è arrivato il momento della giustizia vera, quella di poter essere messe in condizioni di rendere disponibili alla collettività le proprie competenze, la propria intelligenza e la propria onestà per far si che il nostro non sia solo il Paese che ambisce ai tagli ed alla defiscalizzazione, ma anche ad una crescita virtuosa ed equilibrata. A noi donne pertanto insieme ai tanti uomini che mi onoro di conoscere e con i quali attivamente collaboro, l’arduo compito di continuare a combattere con determinazione per scardinare questo assurdo indicatore di inciviltà che continua a spingere la nostra regione verso gli abissi. Al Partito Democratico che si candida con la coalizione di centro sinistra a restituire dignità alla Sardegna con un nuovo governo, l’arduo compito di dar fine ai reiterati e ridondanti proclami prendendosi l’assoluta responsabilità di modificare la legge elettorale con l’introduzione della doppia preferenza di genere nel proprio programma di governo che verrà presentato alle imminenti elezioni regionali.
Posted on: Thu, 29 Aug 2013 14:12:45 +0000

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