Usppi: Ospedale “San Paolo” nel caos: nei reparti ora ci sono - TopicsExpress



          

Usppi: Ospedale “San Paolo” nel caos: nei reparti ora ci sono anche i letti aggiunti L’Usppi Puglia denuncia: pochi infermieri nei reparti di ortopedia, gastroenterologia, rianimazione, pronto soccorso e chirurgia. Assistenza ai malati a rischio, cuscini e lenzuola “portati da casa”, letti ammassati. Esplode la protesta all’ospedale San Paolo, dove sembra ormai di casa il ‘fai da te’, con famigliari dei degenti a portarsi da casa anche posate e medicinali. E così scendono in campo, ancora una volta, i sindacati autonomi dell’Usppi, con l’ultima di una lunga serie di lettere inviate “agli interlocutori primari”, e cioè responsabili di enti e aziende sanitarie. “Paziente e infermiere sono due facce della stessa medaglia, la carenza nella dotazione organica infermieristica va a nocumento del benessere dei pazienti e della società, inoltre determina aggravi di spesa per le famiglie degli assistiti e per le aziende. Ma a quanto pare tutto questo non basta. Passi pure il fatto che in barba alle norme vigenti la categoria degli infermieri non sia ritenuta fondamentale per il management della nostra azienda, ma nessuno può negare che la sicurezza dei lavoratori e dei pazienti sia fondamentale”, si legge nell’ultima missiva vergata dal segretario dell’Unione Impiegati del Pubblico e Privato (Usppi), Nicola Brescia. Il rischio è il collasso di reparti già sovraffollati. Anche perché, senza un’adeguata dotazione organica, chi assiste i pazienti? E’ l’infermiere che vigila sul paziente, il primo ad allertare quando c’è una criticità, è l’infermiere che provvede ai bisogni (di ogni genere) del paziente, è l’infermiere il responsabile della corretta somministrazione della terapia, l’infermiere vive col pazienze. Invece nelle condizioni attuali l’errore non sempre è evitabile e in sanità gli errori quasi sempre causano tragedie; poi si cercherà il capro espiatorio, si darà la colpa ad una persona, alla gogna mediatica ci andrà un’infermiera, una madre di famiglia che commetterà un’imperizia. Ma l’Ospedale San Paolo da tempo è diventato terra di nessuno, la pecora nera dell’azienda più grande della Puglia, anche perché a quanto pare, purtroppo, finora nessuno ha sentito il dovere di farsi carico di questo problema. Anzi, dal silenzio generale sembrerebbe che non ce ne siano, ma i problemi invece sono tanti. In questo sistema sanitario il malato non ha la centralità che gli spetta, nella migliore delle ipotesi può trovare dei medici che, nonostante tutto sanno curare la funzione biologica danneggiata (non è poco), ma la qualità di vita durante tutto l’iter per giungere alla guarigione non è adeguatamente considerata. E spesso capita anche che per i ricoveri si ricorra al “letto aggiunto”, al centro di una stanza da quattro letti si aggiunge il quinto letto. Si è giunti ad un punto tale che per mesi ci sono stati problemi per le forniture delle lenzuola; molti pazienti - e se fosse anche un solo paziente non cambierebbe nulla -, “vivono” dentro letti senza coprimaterasso con cuscini senza copricuscini.
Posted on: Wed, 02 Oct 2013 16:57:19 +0000

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