il teatro è nato come forma amatoriale: dai tempi dei tempi, gli - TopicsExpress



          

il teatro è nato come forma amatoriale: dai tempi dei tempi, gli attori partecipavano alle rappresentazioni, sia di tragedie, sia di sacre rappresentazioni, sia di teatro di corte, come puri dilettanti, originando così la storia che conosciamo. E’ grazie a questo diletto che noi possiamo conoscere il teatro antico, quello medievale, quello rinascimentale. Quindi dobbiamo a loro, a questi dilettanti, se oggi questo genere di attività ha raggiunto anche un profilo professionale. Ma la vita teatrale del dilettante, una volta, era circoscritta in ambiti precisi, negli anfiteatri, nel teatro di corte, nella piazza o nelle strade della propria città, difficilmente, salvo rare eccezioni, la compagnia effettuava “giri”, debutti in centri molto distanti. Oggi esistono svariati festival di teatro amatoriale; e non c’è angolo di qualsivoglia regione che non sia “bazzicato”. Insomma, c’è alle spalle del gruppo amatoriale una organizzazione capillare: ci sono le federazioni, ci sono gli incontri sistematici per scambi, per discutere di problematiche comuni, esiste un sistema di relazioni e di intrecci che hanno dato ai gruppi la consapevolezza del loro lavoro, l’importanza che devono aver le loro proposte. Grazie al volontariato, ogni gruppo riesce a raccogliere buone entrate, che poi vengono riversate nella organizzazione tecnica, nella realizzazione scenografica, nella costumistica, nella promozione: raffinati programmi di sala, ottimi manifesti, pubblicazioni mirate ecc. Ma soprattutto io ritengo che sia giusto dare un contributo a chi per passione a dato vita a tutto ciò.........quindi nelle entrate devono rientrare anche queste spese.... Insomma, è cambiata radicalmente l’ottica. Ci sono gruppi amatoriali che tendono a coinvolgere registi professionisti, ci sono gruppi amatoriali che riescono a farsi inserire nei calendari di rassegne dedicate al teatro cosiddetto ufficiale. Ci sono organismi stabili privati che sono sorti da una sistematica attività amatoriale. Come si vede, c’è uno sconfinamento, giustamente meritato, che oggi ci pone il problema di cosa è il teatro amatoriale, e quindi se esiste l’attore amatoriale. Se da un lato si assiste a questo fenomeno, cioè quello di vedere gruppi amatoriali che hanno efficienza e presenza pari a gruppi professionisti, dall’altro si assiste ad un altro fenomeno. Data la precarietà che il mestiere dell’attore porta con sé, molti attori tendono a rifugiarsi in nicchie di protezione: molti si rifugiano nel doppiaggio, abbandonando sistematicamente le tournées, altri si specializzano nello speakeraggio, rifiutando scritture, ma questo fenomeno, determinato dal timore, dall’insicurezza, ha provocato anche un cambiamento di atteggiamento da parte di quegli attori che hanno deciso di lasciare il teatro ufficiale. Oggi ci sono attori, cosiddetti professionisti, che fanno il teatro per diletto, restando nella propria città e nei ritagli di tempo che il doppiaggio o la pubblicità concede loro, si dilettano a fare teatro, recitando occasionalmente in spazi alternativi. Come si vede, si sono rovesciate le parti… perciò credo proprio sia arrivato il momento d’essere un po’ vanitosi. In fondo “Saremo Famosi”… almeno tra noi o meglio saremo famosi per l’allegria, la voglia di sfida e di mettersi in discussione che regaliamo al nostro pubblico e che è il nostro copione più bello!!!
Posted on: Fri, 19 Jul 2013 16:20:00 +0000

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